Viaggiando nei paesi del subcontinente indiano, in Tibet e in tutto l’Estremo Oriente, vi capiterà di ammirare moltissimi Stupa o Chorten in tibetano. Queste imponenti strutture in muratura sono caratteristici del paesaggio buddhista, ma il loro vero potere risiede nella simbologia Stupa e Chorten, che è profonda e complessa.
Queste architetture sacre sono al pari del torii in Giappone o delle croci votive nelle valli alpine. Nelle regioni tibetane, un chorten può dare vita a un intero fianco di monte o a un recesso tra le rocce, benedendo l’intero paesaggio. Per un tibetano che viaggia, questa costruzione simboleggia la religione stessa, portando alla mente il grandioso dramma cosmico delle miriadi di esseri che, attraverso il ciclo delle nascite (Samsara), tendono alla Illuminazione.
Dalla Tomba al Cenotafio: Storia, Origine e Simbologia
La parola Chorten in tibetano significa “ricettacolo delle offerte”, ed è la traduzione del sanscrito Dhātugarbha (contenitore di reliquie).
Le Radici Storiche
L’origine dello Stupa è indiana. Inizialmente, era un mausoleo destinato a seppellire il corpo di buddhisti particolarmente venerati o a custodirne reliquie importanti.
Secondo la tradizione, dopo la morte (Parinirvana) del Buddha Shakyamuni, le sue ceneri furono divise in otto parti e distribuite in altrettanti Stupa originali. Successivamente, il grande imperatore buddhista Ashoka (III secolo a.C.) è leggendariamente accreditato di aver contribuito alla diffusione di questa architettura in tutta l’Asia, costruendo un numero enorme di Stupa per diffondere il Dharma.
L’Evoluzione del Significato
Nelle regioni tibetane e himalayane, lo Stupa si è molto allungato e la sua funzione si è trasformata. Non più solo una tomba, è divenuto principalmente un cenotafio (un monumento commemorativo) che contiene immagini sacre, scritture o, talvolta, le ceneri di un Lama venerato. È proprio dal termine Dhātugarbha che deriva dagaba, e per corruzione, la nostra parola “pagoda”.
Il Linguaggio Cosmico: Lezioni sulla Simbologia dello Stupa
Un Chorten rappresenta in piccolo la cosmologia lamaista ed è un diagramma tridimensionale del percorso verso la Buddità (Illuminazione). La sua struttura è stratificata e piena di significato.I Cinque Elementi FondamentaliOgni parte simboleggia uno dei cinque elementi di cui tutto è composto e in cui i corpi si risolvono al momento della morte, oltre ad associazioni spirituali specifiche (spesso legate ai Cinque Dhyani Buddha):
| Parte dello Stupa | Forma | Simbolo Cosmico | Associazione Spirituale |
| Basamento (Piattaforma) | Quadrato | Terra | Stabilità, Imperturbabilità |
| La Cupola o Vaso (Anda) | Sfera/Cupola | Acqua | Il tesoro degli insegnamenti (Dharma) |
| L’Harmika (Cubo) | Cubo | Fuoco | I Quattro Stadi di Risveglio |
| L’Asta Centrale (Anelli) | Semicerchio | Aria | L’ascensione verso la saggezza (i 13 stadi) |
| Il Pinnacolo | Goccia | Etere/Spazio | La Mente Illuminata (Nirvana) |
Sulla cima, la falce di Luna (che rappresenta l’aria) e il Sole/Fiamma (lo spazio) completano la struttura, sigillando la forma con l’elemento più sottile.

Lo Stupa come Corpo del Buddha
Oltre alla cosmologia, la forma dello Stupa rappresenta anche, in modo stilizzato, il corpo del Buddha seduto in meditazione al momento in cui raggiunse l’Illuminazione:
- Il Basamento sono le gambe incrociate del Buddha.
- La Cupola è il suo busto e la sua testa.
- L’Harmika è la fronte (da cui emerge l’urna, il terzo occhio).
- L’Asta e la Goccia rappresentano la colonna vertebrale e la punta più alta del capo (Ushnisha), simbolo della saggezza suprema.
Nota: Negli Stupa di tradizione nepalese, sull’Harmika sono spesso dipinti gli Occhi del Buddha, che simboleggiano la sua Onniscienza (che osserva le quattro direzioni). Tra gli occhi è dipinto un simbolo che rappresenta il naso e l’unità di tutte le cose (il principio fondamentale del Dharma).
La Via della Kora: La Pratica Rituale
Lo Stupa non è solo da ammirare, ma da circumnavigare. La pratica rituale di compiere un giro intorno a queste architetture sacre è chiamata Kora (Parikrama in sanscrito).
La Kora viene eseguita sempre in senso orario (tenendo lo Stupa alla propria destra), seguendo il movimento del sole nel cielo. Non è una semplice passeggiata, ma un atto di profonda devozione che simboleggia:
- Purificazione: L’eliminazione delle negatività.
- Merito: L’accumulo di energia positiva.
- Riconnessione: Un avvicinamento fisico e spirituale alla verità del Dharma.
I pellegrini più devoti compiono la Kora prostrandosi a terra a ogni passo, in un atto di umiltà e fede.
Nomi e Forme nel Mondo
Lo Stupa, pur mantenendo la sua funzione spirituale, ha assunto nomi e forme leggermente diverse a seconda della cultura e della regione:
Chaitya – Nepal
Candi – Indonesia
Chedi – Thailandia
Chorten – Tibet e Bhutan
Dagoba/Chaitya – Sri Lanka
Chedey – Cambogia
Tap – Corea
That – Laos
Ta – Cina (letteralmente “torre”)
Tō – Giappone (da cui torii)
Conclusione
Lo Stupa, o Chorten, è molto più di una semplice struttura in pietra; è una rappresentazione cosmica, un diagramma del percorso verso l’Illuminazione e un costante promemoria della presenza del Buddha nel mondo. Viaggiare attraverso queste terre significa incontrare, a ogni angolo, un simbolo di profonda spiritualità e saggezza, e partecipare alla Via della Kora è un’esperienza che connette il viaggiatore all’essenza stessa della fede buddhista.


Molto interessante Enrico. Sono in Nepsl e a breve a Boudounath, rivedrò lo stupa con occhi diversi. Grazie
Molto interessante Enrico. Sono in Nepal e a breve a Boudounath, rivedrò lo stupa con occhi diversi. Grazie
Ciao LAURA!!! Namastè! Buon viaggio e a presto!