Ladakh: Viaggio nella Sham Valley e nell’Aryan Valley sulle Orme di Alessandro Magno di Gabriella Quaglia

L’associazione Orientamenti si trova in Ladakh, dove la storia si intreccia con le sfide del presente. Questo racconto ci porta nel cuore della Sham Valley, tra le sponde del fiume Indo, la culla di una delle più antiche civiltà, fino all’Aryan Valley, terra del popolo Brok-pa. Un viaggio che unisce passato e futuro, solidarietà e natura, in un territorio fragile e affascinante.

La Sham Valley e la civiltà dell’Indo

La Sham Valley abbraccia tutta l’area intorno a Lamayuru nonché la valle dell’Indo che segue il fiume nel tratto finale del suo percorso indiano, fino all’ingresso in Pakistan. L’Indo, culla di una importante civiltà antica alla base della cultura indiana e’ un fiume fondamentale, grazie alle sue dighe, per la produzione energetica cinese (nasce dal monte Kailash in Tibet), per quella del Ladakh, unica regione indiana attraversata, e soprattutto per quella pakistana, dove le sue acque sono fondamentali anche per le coltivazioni delle sue grandi pianure fino al Golfo Arabico. L’India nei momenti di tensione con il Pakistan usa come minaccia finale la rottura del loro accordo sull’uso delle sue acque e la parziale limitazione del flusso dell’Indo verso il Pakistan…..strategia di potere temuta dai cugini pakistani al pari di un’invasione armata. D’altra parte molti conflitti fra le potenze di questo continente riguardano il controllo delle grandi vie fluviali generatrici dell’energia essenziale per la sopravvivenza delle grandi città moderne.
Noi però continuiamo a vedere l’Indo come il padre della grande civiltà sviluppatasi sulle sue sponde per quasi un millennio fino al 1700 avanti Cristo (prima dello sviluppo della cultura vedica/indu’) con grandi insediamenti urbani molto evoluti, la cui fine rimane un mistero ancora insoluto.

L’Aryan Valley: sulle orme di un antico popolo

In questo relativamente breve tratto del fiume da Kaltsi a Batalik, l’Aryan Valley, fino alla sigillata frontiera pakistana, vivono i pochi discendenti del popolo Brok-pa, somaticamente e culturalmente molto diversi dai Ladakhi buddisti, addirittura indicati come eredi degli ufficiali di Alessandro Magno, stanziatisi qui al termine della loro campagna di conquista che dalla Macedonia si spinse fino a qui nel 330 avanti Cristo. La valle ampia e desertica all’inizio si ricopre poi a tratti di un manto verde brillante , vallette laterali e terrazze umide coltivate a grano, orzo, albicocchi e noci. I villaggi a ridosso del verde godono di questa condizione climatica favorevole.

Il lavoro di Orientamenti nelle scuole di Achinathang e Takmachik

Uno di questi è Achinathang, in una profonda insenatura verdissima (Achina) che scopre i suoi pendii rocciosi solo salendo nella parte alta del villaggio (Thang) , dove hanno costruito la nuova scuola fra rocce, tralicci dell’alta tensione e una nuova moschea. Un paesaggio lunare ma la scuolina è piacevole come l’accoglienza che riceviamo dalle famiglie, insegnanti e soprattutto dai 22 studenti che, nella giornata dedicata allo sport, sono messi alla prova su diverse gare che coinvolgono tutti i presenti.

Mario vince la medaglia dell’uomo più alto e più pesante, io fortunatamente, solo quella della donna più alta ( lecito sospettare favoritismi…). Condividiamo piatti locali delle 2 diverse anime e culture del villaggio , quella islamica di Achina e quella buddista di Thang, differenze che scorgiamo nei visi, negli abiti e nei sapori ma che si fondono con allegria nel piccolo gruppo di studenti che si esibisce per noi. Scopriamo una prelibatezza che cresce solo in questa valle in tutto il Ladakh: l’uva, profumati piccoli acini, verdi e neri,che condividono il piatto di portata con minuscole pere saporite.

Orientamenti aiuta questa scuola quest’anno per la prima volta pagando i tappeti e gli l’isolanti per il pavimenti della diverse piccole classi , gli insegnanti e le rappresentanti delle famiglie timidamente ci presentano qui oggi altre richieste . Come sempre diciamo che valuteremo per il prossimo anno e questo già è sufficiente per ricevere aperti sorrisi di ringraziamento. Proviamo a spiegare a loro, come sempre a tutti, che il nostro supporto cerca sempre di privilegiare la qualità educativa ed il benessere degli studenti più svantaggiati, scelte precise che comportano molti rifiuti.

La festa della scuola di Takmachik sotto la pioggia

Un altro villaggio della Aryan Valley con cui lavoriamo da anni è Takmachik. Un grande ponte metallico tappezzato di bandierine delle preghiere attraversa l’Indo e la strada si arrampica sul versante opposto fra coltivazioni estese favorite da uno speciale microclima fino al monastero che domina il tutto. Accanto la scuola del villaggio. Aule nuove in costruzione, aule vecchie e cortile in subbuglio e tante nuvole nere incombenti ma nulla ferma la festa annuale della scuola programmata per oggi, la bella consueta sequenza di danze degli studenti stipate in un piccolo salone d’emergenza visto il clima minaccioso, l’arrivo degli invitati, i rappresentanti delle autorità scolastiche governative e locali, oltre a noi, gli abiti tradizionali ed i cibi preparati con i prodotti dei loro campi….Alle 11 inizia a piovere sempre più intensamente mentre si alternano i discorsi del Preside, del Sindaco, del monaco e delle diverse autorità, ovviamente in ladakho tranne quando qualcuno dedica specifici ringraziamenti ad Orientamenti per il lavoro che fa nei tanti villaggi. In poco tempo si allaga il cortile esterno che tutti attraversano per alternarsi nelle diverse celebrazioni, ragazzi ed adulti appaiono incuranti della pioggia, solo noi iniziamo a temere le condizioni della strada da affrontare per tornare a Lamayuru; la ripida salita fra cadute di acqua fango e pietre, ci costringe a lasciare tutti a fine celebrazioni varie e prima del pranzo. Mentre raggiungiamo la nostra auto ci rincorrono le donne con qualcosa di impacchettato da mangiare durante il viaggio…siamo tutti fradici e con i piedi a mollo ma loro, anche senza le giacche a vento e gli scarponcini che proteggono noi, si muovono nei loro pesanti e zuppi abiti tradizionali e scarpette leggere senza mostrare alcun disagio. Ci vuole atro! Sarà improbabile per noi avere fame durante il percosso ad ostacoli che ci aspetta per Lamayuru ma come rifiutare i sacchetti stracolmi di dolcissime albicocche secche e mele rosse che ci sporgono dal finestrino….ci conoscono da parecchi anni, i presidi e gli insegnanti del villaggio cambiano spesso ma le famiglie no. Qui Orientamenti finanzia annualmente il servizio di Winter Tuition , un mese di lezioni scolastiche per tutti con insegnanti privati durante i mesi invernali di chiusura delle scuole oltre a fornire alcune attrezzature utili per l’attivi didattica. Dallo stesso villaggio proviene una ragazza che sosteniamo che n una borsa di studio in un tirocinio pre assunzione presso l’ospedale di Leh. A Lamayuru ci arriveremo fortunatamente proprio prima della chiusura della strada ormai trasformata in torrente con numerosi cedimenti delle sponde stradali che si aggiungono alle voragini della settimana prima.

Cambiamenti climatici: una sfida per il futuro del Ladakh

Quest’anno il clima sta mostrando con violenza la fragilità di questo territorio, le precipitazioni pare siano state nel mese 10 volte la media registrata negli ultimi 50 anni. Se questa è la tendenza futura dovranno modificare molte delle loro abitudini su come e dove costruire case e strade per difendersi da frane, allagamenti e crolli. I tetti delle case tradizionali piatti e permeabili lasciano filtrare l’acqua nelle stanze sottostanti e nelle giornate di sole sui muri , recinzioni o balconi coperte e tappeti ad asciugare …..i cambiamenti saranno necessari, il loro consueto spirito di adattamento alle avversità non sarà più sufficiente. Lo dice anche uno dei tanti cartelli stradali e il messaggio ha senso anche per loro oltre che per i distratti turisti stagionali!
Noi speriamo di poter ancora osservare da vicino questi cambiamenti nei prossimi anni, spettatori curiosi di uno sviluppo che speriamo sapranno governare in autonomia.
Le relazioni che abbiamo costruito negli anni con i diversi villaggi sono la splendida ed essenziale cornice del lavoro e dell’impegno di tutti noi, direttivo, soci e sostenitori di Orientamenti. Cercheremo di conservare il nostro piccolo ruolo attivo in questa comunità dove tutto potrà succedere.

@genrico@

Vagabondo per natura, cittadino del mondo,appassionato di viaggi,reportage,fotografia, cultura asiatica e tibetana. Pagina ufficiale pubblica su facebook: https://www.facebook.com/lavitaeunviaggio

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