Racconti d’India by Gabriella Quaglia Orientamenti part 3

Varanasi, chiamata nell’antichità Kashi e poi Benares, è la casa per eccellenza dei riti e degli dei Indù 🕉️. La città è una delle più antiche al mondo e la sua ricca tradizione di studi sulla filosofia, la spiritualità e le arti della musica e della danza ha sempre attratto un universo variegato di studiosi e mistici. Inoltre i fedeli Indù credono che il bagno rituale nelle acque del Gange purifichi le loro anime e li avvicini alla moksha, la liberazione dal ciclo delle reincarnazioni dopo la morte.
La cremazione sulle pire di legno, all’aperto, sui Ghat del fiume, poi, sono la via diretta verso tale meta. Non stupisce quindi che i pellegrini affollino all’inverosimile, ad ogni ora del giorno, gli stretti vicoli della città vecchia e la lunga serie di scalinate e banchine sul fiume, i ghats.
Vengono per le abluzioni, fanno i giri in barca, comprano fiori, lumini e cibo sacro per le donazio alle centinaia di tempietti e luoghi sacri sui ghats e nei vicoli, comprano riti propiziatori dai bramini, assistono al rito del fuoco compiuto dagli stessi brahamini ogni sera su un palco sontuosamente
addobbato di fiori e profumi,cercano sari di seta, bracciali colorati luccicanti, essenze ed altri ninnoli, celebrano riti nuziali…. e si cibano di tutto quanto offerto dalle mille bancarelle che ingombrano i già stretti vicoli. E gli animali intorno a loro: mucche, capre, scimmie, cani che sopravvivono con gli scarti edibili di questa massa fluttuante colorata. Come sempre tra di loro, seppure ammassati, non si danno fastidio e ognuno trova il suo spazio anche dove a noi sembra mancare.
Ora, a differenza di un tempo,sui ghats emergono le diverse provenienze sociali:dalla prevalenza di gruppi con modesti sari sgargianti e uomini in abiti per lo più tradizionali bianchi provenienti dalle aree rurali, a coppie moderne con sari più preziosi e dai selfie a raffica, ai giovani con capelli scolpiti, in jeans, della Varanasi più moderna che si avvia verso l’ uniforme globalizzazione urbana. Anche i sadhu, eremiti avvolti in stoffe arancioni con acconciature elaborate e grandi collane, che una volta erano importanti protagonisti tra le mete del pellegrinaggio, oggi sembrano non risquotere più molto interesse per gli indiani, rimangono solo le grandi star per gli obiettivi fotografici dei turisti occidentali.
Ieri il primo ministro Modi è venuto in visita a Varanasi ed i giornali riportano le sue promesse di finanziamento per 18 grandi progetti strutturali e sanitari per la città. Uno è già in atto, l’abbattimento di 4000 case intorno al Tempio di Shiva, il più importante fra tutti, per la costruzione di parcheggi e strutture di accoglienza dei pellegrini. Le demolizioni sono evidenti e certo questo darà lustro a questo tempio di marmo argento e oro, meta quotidiana di migliaia di persone. Attaccata al tempio spicca ora ancora di più la moschea… Sì proprio una moschea. La continua contesa sugli spazi occupati contigui, da parte delle autorità religiose indù e musulmana, è la ragione principale della presenza di centinaia di poliziotti che controllano le lunghe code agli ingressi e tutti i vicoli della città vecchia. I futuri nuovi spazi aperti intorno ai 2 edifici religiosi consentiranno un controllo maggiore… manco a dirlo a favore della religione Indù ormai diventata religione di stato.

@genrico@

Vagabondo per natura, cittadino del mondo,appassionato di viaggi,reportage,fotografia, cultura asiatica e tibetana. Pagina ufficiale pubblica su facebook: https://www.facebook.com/lavitaeunviaggio

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