Mario Piacenza e l’ascesa al Kun nel 1913

Enrico&Roberto – Suru Valley, agosto 2015
Eccoci nella Suru Valley, tempo variabile, da parecchie ore che risaliamo la valle.
La nostra destinazione sarà Padum, in Zanskar.
Passi, alte vette, fertili vallate, pioppi, salici; a metà giornata arriviamo alla nostra prima tappa, un piccolo trekking di un paio di ore sul Parkachik un vasto ghiacciaio annerito dalla polvere che precipita nel Suru River.
Una tappa studiata a tavolino per poter ammirare il massiccio del Nun Kun; la coppia di picchi il NUN a 7.135m e il suo fratello minore il KUN a 7.077m.


Il Nun risulta essere la vetta più alta della catena himalayana che si trova nel lato indiano del Jammu&Kashmir.
L’emozione di essere qui ci fa venire alla mente un grande alpinista, esploratore, fotografo che ha legato il suo nome alla prima salita in vetta del Kun nel 1913: MARIO PIACENZA.
Piacenza nacque nel 1884 a Pollone, vicino a Biella; di famiglia borghese, il padre era il proprietario di una delle più antiche aziende del settore laniero del Biellese, era imparentato con una famiglia “simbolo” per l’alpinismo italiano: i SELLA.
La madre di Mario era la sorella di Effisia Sella, sorella di Quintino, Giuseppe Venanzio (padre del famoso fotografo alpinista Vittorio Sella) e Francesco.
Il contagio per l’amore della montagna e l’alpinismo era quindi la cosa più naturale che potesse accadere per il nipote del fondatore del Club Alpino Italiano (1863 – Quintino Sella).
Mario Piacenza ,dopo essersi laureato in giurisprudenza, si occupò assieme al fratello Guido alla ditta di famiglia, ma entrambi si dedicarono sempre più all’alpinismo soprattutto a quello invernale (all’epoca fatto con ciaspole e scarponi chiodati).
Tra le sue ascensioni più note: la prima assoluta (e prima invernale) della cresta Perazzi al Lyskamm (Monte Rosa), con le guide Antonio Curta, Alberto ed Edoardo Lazier, il 17 gennaio 1907; ascensione cui fece seguito, il giorno successivo, la scalata della Punta Dufour (4634 m, massima elevazione del Monte Rosa) dal Colle Zumstein e la traversata della Punta Zumstein (4563 m) con la successiva salita della Punta Gnifetti (4554 m). Nei primi tre giorni del marzo dello stesso anno, con le guide Jean-Joseph Carrel e Jean-Baptiste e Joseph Pellissier, riuscì a portare a termine la prima invernale (in salita e in discesa lungo lo stesso itinerario) della cresta del Leone al Cervino.
Intorno agli anno 1910 intraprese grandi scalate nella regione del caucaso per poi nel 1913 arrivare qui, nella Suru Valley!
Assieme al medico torinese Lorenzo Borelli, al naturalista piacentino Cesare Calciati, al biellese Erminio Botta e alle guide valdostane Ciprien Savoye e Gaspard, Piacenza condusse una spedizione alpinistica all’estremità occidentale dell’Himalaya indiano. Da Srinagar, il gruppo si diresse verso il massiccio del Nun Kun.
Il 3 agosto 1913, pur con i problemi dell’alta quota e dal vento gelido, Piacenza, Borelli, Gaspard e il portatore Ali Rahim riuscirono a toccare la cima della montagna: il Kun era conquistato!

Fu la prima conquista italiana di un ‘7000’.


Dal 1945 al 1957, anno della sua morte, oltre a occuparsi del lavoro in azienda, Piacenza fu direttore del Museo nazionale della montagna di Torino, cui tra l’altro donò la sua straordinaria raccolta di opere d’arte e di oggetti ladakhi di uso quotidiano reperiti nel suo viaggio del 1913.
Il fratello maggiore Nun verrà invece scalato per la prima volta nel 1953 ad opera di una squadra francese-svizzera-indiana.
Per saperne di più consiglio il bellissimo libro di Mario Piacenza:
Dal Cervino all’Himalaya ed.Priuli&Verlucca, ricco di fotografie.
E logicamente una visita al museo della montagna di Torino.

@genrico@

Vagabondo per natura, cittadino del mondo,appassionato di viaggi,reportage,fotografia, cultura asiatica e tibetana. Pagina ufficiale pubblica su facebook: https://www.facebook.com/lavitaeunviaggio

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