Viaggio alla scoperta dell’India del Sud

Ricevo questo Diario di Viaggio da Vito, che pubblico ben volentieri…

“Di nuovo li? Non riesco a crederci! Non ti ha ancora stancato?
Bene questa è stata, più o meno, la reazione di mia moglie quando le ho detto che avrei visitato l’India per la terza volta in due anni. E in effetti, per certi versi, ha ragione…
Ma che posso farci? La verità è che sono rimasto stregato dai magnifici colori e sapori di questa terra che, credetemi, sono davvero impossibili da descrivere a parole.

E quindi dopo essermi documentato leggendo un numero esagerato di guide e blog di viaggio (credo di aver raggiunto le tre cifre) ho deciso di organizzare il tutto, alla volta del sud del paese, zona meno nota ai turisti modaioli, pronto a perdermi tra le meraviglie dei templi induisti.
Nel corso dell’avventura ho avuto la possibilità di visitare paesi bellissimi come Chennai, Mahabalipuram, Pondicherry, Tanjore, Madurai, Peryiar e tante altre piccole gemme che hanno lasciato in me un ricordo indelebile che mi accompagnerà nel resto della vita.

Durante il volo (diretto, da Milano a Chennai, la prima delle 6 tappe del mio viaggio) ho impegnato il mio tempo leggendo Lonely Planet (la Bibbia di ogni “hardcore traveler” che si rispetti) alimentando ancor più l’hype già elevatissimo.

Manco a dirlo, non sono riuscito a chiudere occhio sull’aereo, l’emozione era troppo forte… Ad ogni modo dopo un volo interminabile sono finalmente atterrato a Chennai, conosciuta anche come Madras, la città più grande dell’India meridionale. Una volta uscito dall’aeroporto ho percepito subito una sensazione di rinascita: avevo desiderato per lunghi mesi di tornare in quella favolosa terra e finalmente ero proprio li!

Naturalmente non ho perso un minuto e, dopo aver portato i bagagli in hotel, mi sono lasciato travolgere dalle bellezze della città, visitando il tempio Sri Parsarthy ed il Museo St.George. Dopo un paio di giorni trascorsi nella capitale dello stato Tamil Nadu, sono partito verso la mia seconda tappa, Mahabalipuram. Durante il tragitto però mi sono concesso una pausa di circa due ore per una rapida visita di Kanchipuram, una della città più sacre in India (fantastico… qui ogni cosa è sacra). Appena giunto a Mahabalipuram, nota per i suoi templi sulla riva del mare, ho cercato un posticino grazioso in cui mangiare per poi dedicare l’intero pomeriggio alla visita della città. Anche qui ho trascorso diversi giorni prima di rimettermi in viaggio, e nonostante ciò non sono riuscito a godere pienamente di tutti i fantastici luoghi della “town panchayat” (diversi siti sono inseriti nella lista UNESCO dei luoghi Patrimonio dell’Umanità).

La terza tappa del mio viaggio è stata Pondicherry, dove ho visitato il museo situato nell’affascinante quartiere architettonico francese, noto in tutto il mondo.
Dopo Pondicherry è stato il turno di Tanjore: senza ombra di dubbio la città che più ho apprezzato durante il mio cammino. Qui ho avuto la fortuna di vedere dal vivo le “foglie del destino” nell’antica biblioteca Mahal Saravasti.

Purtroppo non ho potuto ricevere la predizione dei Naadi presso il tempio di Vaitheeswarankoil, infatti bisognava prenotare con largo anticipo per organizzare una lettura dei manoscritti… (evidentemente non mi ero informato poi tanto… ma tanto meglio, è il pretesto ideale per tornare una quarta volta India!).
La quinta tappa è stata Madurai. Qui ho visto lo sfarzoso Meenakshi Temple e preso parte alla bellissima cerimonia, davvero suggestiva.
Per il resto non sono riuscito ad apprezzare la città allo stesso modo di Tanjore, nonostante essa sia davvero una tappa obbligata per i turisti che intendono organizzare una vacanza in questa zona dell’India.
Infine ho visitato Periyar. Qui ho volutamente trascorso il periodo più lungo, dedicandomi totalmente ad escursioni in mezzo alla natura alla ricerca della maestosa tigre indiana, tour in barca e passeggiate guidate in compagnia di splendide ragazze indiane (spero tanto che mia moglie non legga questo articolo).
Beh cari amici viaggiatori, non credo ci sia altro da aggiungere se non che questa ennesima esperienza alla scoperta dell’India mi ha profondamente segnato. Una volta arrivato a casa ho sentito come un vuoto incolmabile, un’esigenza fisiologica di tornare in quelle lande spettacolari cariche di elementi culturali introvabili in qualsiasi altra parte del mondo.”

Kailasanathar Temple

Kailasanathar Temple

 

@genrico@

Vagabondo per natura, cittadino del mondo,appassionato di viaggi,reportage,fotografia, cultura asiatica e tibetana. Pagina ufficiale pubblica su facebook: https://www.facebook.com/lavitaeunviaggio

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