Pianificare viaggi con IA: rivoluzione o moda? La mia esperienza (e perché uso ancora le mappe)

​Penso a come pianificavo i viaggi dieci, forse anche solo cinque anni fa. La mia scrivania spariva sotto guide cartacee, appunti sparsi e file Excel. Oggi la grande promessa è quella di pianificare viaggi con IA in pochi minuti, semplicemente chattando con un computer. Ma è davvero così?

​Per un viaggiatore come me che ama ancora comprare la guida fisica, sentire l’odore della carta e passare il dito su una mappa vera, la risposta non è scontata. Le guide e le mappe le utilizzo sempre!

​L’Intelligenza Artificiale è però diventata il mio nuovo co-pilota. L’ho usata qualche mese fa per un trekking a Minorca e la sto usando ora per il mio prossimo viaggio in Messico. In questo articolo racconto la mia esperienza ibrida, in equilibrio tra bit e carta.

​Cos’è l’Intelligenza Artificiale nella pianificazione dei viaggi?

​Prima di tutto: quando parliamo di IA nel viaggio, non pensiamo solo a ChatGPT o Gemini. L’Intelligenza Artificiale è il motore silenzioso che lavora già da anni sotto il cofano delle nostre app preferite.

  • ​I prezzi ‘dinamici’ dei voli su Skyscanner? È l’IA che analizza domanda e offerta.
  • ​I suggerimenti di hotel ‘simili’ su Booking? È IA.
  • ​Il chatbot della compagnia aerea alle 3 del mattino? Spesso è IA.

​La vera novità di cui tutti parlano è l’IA Generativa (ChatGPT, Google Gemini, ecc.): ora possiamo dialogare con lei. Possiamo chiederle di creare itinerari, trovando un piano su misura per noi e passando da utenti a “direttori creativi” del nostro viaggio.

​Come pianificare viaggi con IA: 4 esempi concreti

​Ecco come l’IA è passata dall’essere un giocattolo a diventare un assistente di viaggio indispensabile per Life’a a Journey, lavorando insieme alle mie guide.

​1. Ispirazione: come l’IA trova la meta perfetta (Caso Reale: Minorca)

​Questo è l’uso che preferisco. L’IA è perfetta per superare “il blocco del viaggiatore” e poi andare di fino.

Come l’ho usata: Mesi fa, stavo pianificando il mio viaggio a Minorca. Volevo percorrere i tratti più spettacolari del Camí de Cavalls.

  • Il mio Prompt Esempio: “Sto andando a Minorca e voglio fare trekking sul Camí de Cavalls. Quali sono le 4 tappe (o tratti) considerate più belle e panoramiche, accessibili per un trekking giornaliero (10-15 km)? Indicami punto di partenza e arrivo.”

​In pochi secondi l’IA mi ha restituito un elenco preciso. Poi ho preso queste informazioni, ho aperto la mia mappa cartacea di Minorca e ho consultato la guida per i dettagli logistici. L’IA mi ha dato il “cosa”, la guida mi ha dato il “come”.

​2. Pianificazione: creare itinerari complessi con l’IA (Caso Reale: il Messico)

​Qui l’IA fa risparmiare un tempo pazzesco. Sto pianificando ora tre settimane in Messico a febbraio. È un viaggio complesso: metropoli, stati da girare con mezzi locali ed un road trip.

Come la sto usando: Ho chiesto all’IA di farmi da “architetto” del viaggio.

  • Il mio Prompt Esempio: “Crea un itinerario di 3 settimane (21 giorni) per il Messico a febbraio. Il viaggio ha 3 tappe: 1) Città del Messico, 2) Chiapas (con mezzi locali come bus e colectivos), 3) Road trip di 8 giorni in Yucatán (noleggio auto a Cancún). Stile di viaggio: street food a pranzo, cene tipiche locali.”

Il risultato? In un minuto l’IA mi ha restituito una bozza logica: “5 giorni a Città del Messico, poi bus notturno per San Cristóbal…”, con tanto di suggerimenti. È una traccia di lavoro incredibile che ora posso affinare con la mia guida del Messico e la mappa.

​3. Ricerca: trovare esperienze autentiche con l’IA (Caso Reale: Pechino)

​L’IA è bravissima a fare “data mining” per trovare chicche specifiche che le guide generaliste non possono coprire.

Come l’ho usata (in Cina): Durante il mio recente viaggio a Pechino avevo una missione: trovare i migliori noodles della città. Un ago in un pagliaio, vista anche la barriera linguistica.

  • Il mio Prompt Esempio: “Mi trovo a Pechino, vicino al quartiere di Dongcheng. Consigliami un ristorante di noodles autentico, famoso tra i locali e non turistico. Cerco un posto specializzato in ‘La Mian’ (noodles tirati a mano).”

Il risultato? L’IA ha scansionato recensioni e blog (probabilmente anche in mandarino) e mi ha dato un paio di nomi che non avrei mai trovato. Mi ha indicato un posto piccolo e affollato, esattamente quello che cercavo.

​4. Durante il viaggio: l’IA come assistente smart

​Una volta in viaggio, l’IA si trasforma in un compagno tascabile.

  • Google Lens / Translate: Questa è IA pura. Inquadro un menu scritto in cinese o un cartello in cirillico e l’app me lo traduce in tempo reale. Impagabile.
  • Assistente Vocale: “Ehi Google, dove si trova la farmacia più vicina aperta ora?”
  • Riorganizzazione: “Sta piovendo a Lisbona. Quali sono i 3 migliori musei o attività al coperto vicino alla mia posizione attuale (zona Alfama)?”

​Limiti dell’IA: quando pianificare viaggi con IA fallisce

​Questo articolo non sarebbe onesto se non parlassi dei limiti. Pianificare viaggi con IA non è tutto rose e fiori e fidarsi ciecamente è l’errore più grande.

  1. Le “Allucinazioni” (si inventa le cose!): È il rischio n.1. L’IA può suggerire ristoranti chiusi da anni o inventare orari di apertura. La mia regola: Verificare sempre. L’IA è ispirazione, ma i siti ufficiali, Google Maps e la guida cartacea sono la fonte della verità.
  2. Manca di “Anima” (La Scoperta Casuale): L’IA non sa cosa proverai. Non può replicare la magia di perdersi in un vicolo o di scoprire un bar solo perché ti piaceva la musica. Non sostituisce la sensazione di scoperta che dà una mappa cartacea.
  3. La Sovra-ottimizzazione: Il rischio è creare un viaggio così perfetto da diventare “sterile”, senza spazio per l’imprevisto, che spesso è il ricordo più bello.

​Conclusione: il giusto equilibrio tra IA, mappe e guide di viaggio

​Tornando alla domanda iniziale: l’IA sta rivoluzionando i miei viaggi?

Sì, assolutamente. Ma non nel modo in cui pensavo. Non ha sostituito la mia curiosità, l’ha potenziata.

​Non ha mandato in pensione le mie guide e le mie mappe; al contrario.. le ha rese più preziose. L’esperienza di Minorca, Pechino e la pianificazione del Messico me lo hanno confermato.

​Oggi la mia strategia per pianificare viaggi con IA è chiara: la uso per il “lavoro sporco”, la logistica complessa, la comparazione veloce e la creazione di una prima bozza di itinerario. Poi prendo la mia guida cartacea per l’ispirazione pura, per capire il contesto culturale e apro la mappa per avere quella visione d’insieme che nessuno schermo potrà mai darmi.

​L’IA è un potentissimo coltellino svizzero ma sei sempre tu che decidi cosa costruire. E io scelgo di costruire un’avventura che ha l’efficienza del digitale e l’anima della carta.

enjoy

@genrico@

Vagabondo per natura, cittadino del mondo,appassionato di viaggi,reportage,fotografia, cultura asiatica e tibetana. Pagina ufficiale pubblica su facebook: https://www.facebook.com/lavitaeunviaggio

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