TARA , la Bodhisattva trascendente

Nei Gompa, sui Tangka e in molti edifici la figura femminile più rappresentata è sicuramente TARA…ogniqualvolta la incontro raffigurata provo un profondo rispetto e devozione.

Vediamo di scoprire chi è…

Incarnazione femminile del Buddha, Tara è una delle divinità più popolari nel pantheon buddhista, soprattutto nelle regioni Himalayane in Tibet,Nepal, Ladakh, Buthan e Mongolia.

Il nome TARA viene fatta derivare dalla radice sanscrita “tr” (attraversare,redimere) e viene tradotto come “colei che permette agli esseri viventi di attraversare l’oceano dell’esistenza e della sofferenza” , quindi SALVATRICE.
Tara è anche considerata la protettrice della longevità, dei viaggi e del cammino spirituale dei devoti verso l’illuminazione.

Nel Tibet rappresenta la divinità più importante e viene chiamata sGrol-ma (salvatrice,liberatrice) ed il suo mantra è “Om Tara Tuttare Ture Svaha”.

Il culto del principio femminile di Tara è entrato relativamente tardi nel pantheon buddhista mahayanico; le testimonianze più antiche datano Tara nel VI secolo d.C.; prima di entrare nel culto buddhista era venerata come una manifestazione della dea Parvati nell’induismo.

Secondo il Tantra di Tara, la dea nacque dalle lacrime di compassione del Bodhisattva Avalokiteshvara (il Buddha della Compassione).
Si narra che Avalokiteshvara, guardando il mondo terreno dall’alto dei cieli, si commosse profondamente nel vedere gli esseri senzienti straziati dalla sofferenza.
Le sue lacrime diedero origine ad un lago, sul quale sbocciò un fiore di loto da cui nacque Tara.
Esiste però un’altra versione della leggenda in cui dalle lacrime che scorrevano sul volto del Bodhisattva Avalokiteshvara nacquero due Tare:
la pacifica Tara Bianca sul lato sinistro, e la guerriera Tara Verde sul lato destro.

La convinzione che Tara, come tutti i bodhisattva, possa assumere vari aspetti, permise ai buddhisti di considerare varianti di Tara; riconosciamo così come incarnazioni della Tara Bianca altre sette entità, mentre della Tara Verde nove entità.
In epoche successive furono individuate anche la Tara Gialla,quella Azzurra e quella Rossa.

Prenderò qui in esame la Tara Bianca Sitatara e la Tara Verde Syamatara.

 La TARA Bianca Sitatara

E’ simbolo di purezza e viene ritratta con la corona a cinque foglie.

La mano destra è abbassata e aperta nel gesto di garanzia (varadamudra), mentre la sinistra compie il gesto di incoraggiamento (abhayamudra) e tiene tra le dita un fior di loto bianco in piena fioritura.
La sua caratteristica più evidente sono i sette occhi: in aggiunta ai due naturali ha un terzo occhio sulla fronte ed uno su ciascuna delle mani e dei piedi.

Il terzo occhio simboleggia la sua visione diretta dell’unità, della realtà ultima, mentre con gli altri due occhi osserva la dualità, il mondo illusorio. Gli occhi supplementari, posizionati sul palmo delle mani e sulle piante dei piedi, rappresentano l’unione di compassione e perfetta saggezza.

Nella pratica religiosa, è considerata la protettrice degli esseri umani che attraversano l’oceano dell’esistenza. Tara Bianca viene invocata dai devoti per superare gli ostacoli, soprattutto quelli che intralciano il progresso spirituale.

 tara bianca

Tara Verde Syamatara

 Tara Verde (in sanscrito Syamatara e in Tibetano Sgrol-ljang) è la manifestazione più dinamica della divinità.
Essa rappresenta l’aspetto guerriero di Tara, dea della salvezza della e compassione.
Il suo colore verde simboleggia il vigore giovanile e l’intraprendenza.

La Tara Verde Syamatara viene venerata come protettrice di tutti i pericoli.

Come la Tara Bianca, la Tara Verde ha la mano destra aperta in basso come segno di garanzia mentre quella sinistra aperta in alto come segno di incoraggiamento e con due dita regge il gambo di un fior di loto azzurro (utpala).

 Talvolta, la dea viene raffigurata in colori e forme diverse da quelle classiche in bianco e in verde.
Sovente, negli stendardi dei templi tibetani si possono ammirare tutte le 21 differenti immagini di Tara, di colore bianco, rosso e giallo, che circondano la figura centrale di Tara Verde.
Nella sua manifestazione più aggressiva Tara, raffigurata di colore blu, è chiamata Ugra-Tara, o Ekajata, e viene invocata allo scopo di distruggere i nemici.
Come dea dell’amore, Tara è chiamata Kurukulla e viene raffigurata di colore rosso.
Il giallo invece rappresenta l’aspetto irato di Tara, detto Bhrkuti.

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@genrico@

Vagabondo per natura, cittadino del mondo,appassionato di viaggi,reportage,fotografia, cultura asiatica e tibetana. Pagina ufficiale pubblica su facebook: https://www.facebook.com/lavitaeunviaggio

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